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LA MOGLIE DI NAVALNYJULIA NAVALNAYA ACCUSA PUTIN

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Il caso del dissidente russo Alexei Navalny continua ad agitare le acque internazionali, mentre il Cremlino e le autorità russe rimangono sotto il fuoco delle critiche per la gestione della sua morte. La vedova di Navalny, Julia Navalnaya, ha recentemente espresso la sua determinazione nel portare avanti il lavoro del marito, accusando direttamente il presidente russo Vladimir Putin di essere responsabile della sua morte.

Le tensioni sono palpabili tra Russia e Occidente, con il Cremlino che respinge fermamente le accuse provenienti da varie parti del mondo. Le autorità russe hanno negato alla famiglia di Navalny l'accesso alla sua salma per tre giorni consecutivi, alimentando ulteriori sospetti sulla trasparenza delle indagini in corso.

La portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha condiviso sui social media la frustrazione della famiglia nel non poter accedere alla salma del dissidente e ha criticato l'atteggiamento delle autorità russe, descrivendo la situazione come una mancanza di trasparenza e verità.

Il Cremlino ha risposto alle critiche definendo le dichiarazioni occidentali come "rozze" e ha sottolineato che l'inchiesta sulla morte di Navalny è ancora in corso. Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha ribadito la posizione russa, sottolineando che è necessario attendere i risultati delle indagini prima di trarre conclusioni affrettate.

Tuttavia, la determinazione di Julia Navalnaya nel continuare il lavoro del marito non vacilla. In un video sui social media, ha promesso di scoprire la verità sulla morte di Navalny e di perseguire coloro che sono responsabili di questo crimine. Accusando direttamente Putin, ha sottolineato la necessità di rendere giustizia per il suo compagno e per il bene del Paese.

Le reazioni dell'Occidente non si sono fatte attendere, con l'Unione Europea che ha minacciato sanzioni aggiuntive contro la Russia, incluso il possibile colpo al sistema carcerario russo. La situazione è ulteriormente complicata dal silenzio di alcune capitali europee, come Budapest, mentre altre, come Berlino, hanno convocato l'ambasciatore russo per discutere della questione.

La morte di Navalny continua quindi a suscitare interrogativi e a sollevare preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani in Russia, mentre la determinazione della sua vedova nel portare avanti la sua eredità politica promette di mantenere viva la lotta per la giustizia e la democrazia nel Paese.

19/02/2024

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