Il tribunale di Bruxelles ha ordinato uno stop immediato al transito di equipaggiamenti militari destinati a Israele, accogliendo le preoccupazioni sull’utilizzo finale di tali materiali. La decisione riguarda direttamente il governo regionale delle Fiandre, che ora dovrà impedire ogni invio di attrezzature belliche attraverso il suo territorio.
Il caso è esploso attorno a un carico fermato nel porto di Anversa, uno dei più grandi scali commerciali d’Europa. Le componenti erano dirette all’azienda israeliana Ashot, attiva nel settore della difesa. Secondo quanto riportato dall’emittente VRT, il materiale è stato bloccato perché non c’erano garanzie sufficienti che fosse destinato esclusivamente a scopi civili.
Il tribunale ha sottolineato che, in assenza di prove certe sull’utilizzo pacifico delle forniture, il rischio di contribuire indirettamente a conflitti armati è troppo alto. Di conseguenza, ha imposto alle autorità fiamminghe di sospendere tutti i transiti di “prodotti per la difesa e altre attrezzature militari” con destinazione Israele.
La decisione segna un precedente importante sul piano europeo e riaccende il dibattito sull’export di armi verso aree di conflitto. In un momento di forti tensioni internazionali, il caso belga potrebbe spingere altri Paesi a rivedere le proprie politiche di controllo sulle esportazioni militari.
18/07/2025
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