Cos’è la Global Sumud Flotilla?
La Global Sumud Flotilla (GSF) è una missione civile e non violenta lanciata nella prima metà del 2025. Nasce dall’unione di diverse organizzazioni di solidarietà — la Freedom Flotilla Coalition, Global Movement to Gaza, Maghreb Sumud Flotilla e Sumud Nusantara — con lo scopo di "rompere il blocco navale israeliano su Gaza, stabilire un corridoio umanitario e consegnare aiuti fondamentali alla popolazione".
Il termine "sumud" in arabo significa "perseveranza" o "costanza" ed è emblematico della determinazione del popolo palestinese di fronte all’oppressione.
Portata e composizione della missione
- È considerata la più ampia missione marittima civile mai organizzata: coinvolge decine di imbarcazioni — oltre 50 barche con delegazioni da almeno 44 paesi.
- Il convoglio è composto da una varietà di partecipanti: attivisti, medici, artisti, giuristi, clerici, equipaggi di mare — tutti uniti da un’intenzione condivisa: porre fine al blocco e all’atrofia umanitaria a Gaza.
- Hanno aderito personalità note: Greta Thunberg, l’attrice Susan Sarandon, l’attore Liam Cunningham e la ex sindaca di Barcellona Ada Colau, insieme a numerosi altri rappresentanti del mondo della cultura e dell’attivismo.
Svolgimento della missione
Partenza e ritardi per maltempo
- La partenza da Barcellona era prevista per il 31 agosto, ma è stata ritardata a causa del maltempo: forti venti fino a 56 km/h hanno reso necessaria una tregua per proteggere le imbarcazioni più piccole.
- Successivamente, la flottiglia è ripartita e ha iniziato nuovamente la navigazione verso la destinazione concordata .
Raggruppamento e rotta verso Gaza
- Le imbarcazioni convergeranno verso il Mediterraneo orientale, incontrandosi con altri convogli in partenza da Tunisia, Grecia e Sicilia, in quella che si annuncia come la più grande mobilitazione civile mai vista via mare per Gaza.
Contesto umanitario drammatico
- La missione si colloca in un contesto di emergenza: Gaza affronta una crisi umanitaria devastante, tra carestia, bombardamenti incessanti e interruzione dei servizi di base. Si parla di circa 500.000 persone in pericolo per mancanza di cibo vitale.
Reazioni e significati politici
- Israele ha bollato l’iniziativa come "politica" e ha minacciato di considerare i partecipanti come "terroristi".
- In Europa, la missione ha suscitato mobilitazione tra figure politiche: ad esempio, la parlamentare svedese Lorena Delgado Varas partecipa alla flottiglia e difende l’uso del suo mandato per sostenere l’azione umanitaria.
- Alcuni governi, come quello spagnolo, si sono dichiarati pronti ad offrire protezione consolare ai cittadini imbarcati .
- Attivisti descrivono il progetto come un modo per sfidare l’inerzia degli Stati nel proteggere il diritto internazionale e per richiamare l’attenzione globale sulla crisi umanitaria in corso.
Eredità e continuità storica
- La GSF si inserisce in una serie di missioni storiche di solidarietà via mare, come quelle del Free Gaza Movement (dal 2008) e le flottille della Freedom Flotilla. Tra i precedenti più tragici, l’attacco israeliano alla Mavi Marmara nel 2010, in cui persero la vita decine di attivisti
- Recenti tentativi simili — come il bombardamento di un’imbarcazione negli scorsi mesi o sequestri in acque internazionali — mostrano la crescente tensione attorno a queste operazioni umanitarie .
La Global Sumud Flotilla rappresenta un atto di resistenza civile e umanitaria d’ampio respiro, unendo volontari da 44 paesi in una protesta collettiva contro il blocco che opprime Gaza. Spinta da un senso di responsabilità civile laddove gli Stati falliscono, la missione intende non solo consegnare aiuti, ma anche rompere il silenzio globale su una crisi umanitaria in atto da oltre due anni.
L’esito della missione resta incerto: difficoltà meteorologiche, opposizione militare e pressioni politiche potrebbero ostacolarla. Ma la sua forza sta nella perseveranza, nel "sumud" di un movimento che vuole testimoniare, agire, e chiamare il mondo a rispondere.
05/09/2025
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