Una svolta storica si profila nella politica estera britannica: il governo guidato dal premier laburista Keir Starmer ha annunciato che è pronto a riconoscere formalmente lo Stato di Palestina già nel mese di settembre, qualora Israele non accetti un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La decisione, che potrebbe avere un forte impatto geopolitico e diplomatico, è emersa durante una riunione straordinaria del consiglio dei ministri, convocato d’urgenza nel pieno della pausa estiva.
Fonti vicine al governo riferiscono che Londra ha contribuito a delineare una bozza di piano europeo, in collaborazione con Francia e Germania, che mira a porre fine alle ostilità in Medio Oriente e a rilanciare una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese. L’iniziativa europea prevede misure concrete per la de-escalation militare e una roadmap per la ripresa dei negoziati di pace, ma il riconoscimento della Palestina viene visto come leva diplomatica per spingere Israele a negoziare.
“Non possiamo restare spettatori davanti a una crisi umanitaria senza precedenti nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato un portavoce di Downing Street. “Se entro la fine dell’estate non ci sarà una svolta concreta sul cessate il fuoco, il Regno Unito si unirà ai Paesi che già riconoscono la Palestina come Stato indipendente.”
L’ipotesi di un riconoscimento britannico, anticipato rispetto ai tempi previsti, segnerebbe un cambio netto rispetto alla tradizionale linea prudente di Londra sulla questione palestinese. La Gran Bretagna aveva finora sostenuto la soluzione dei "due Stati", ma senza mai procedere al riconoscimento formale della Palestina, in attesa di un accordo bilaterale tra le parti.
Israele ha reagito con preoccupazione all’annuncio britannico, mentre l’Autorità Nazionale Palestinese ha accolto con favore la notizia, definendola “un passo coraggioso e atteso da tempo, che rafforza la legittimità internazionale della causa palestinese”.
Intanto, sul fronte diplomatico si intensificano le pressioni internazionali per porre fine al conflitto. L’iniziativa europea – che potrebbe essere presentata ufficialmente al prossimo vertice UE di settembre – rappresenta il tentativo più ambizioso degli ultimi anni per rilanciare un processo di pace ormai in stallo.
Resta ora da vedere se Israele accoglierà l’ultimatum britannico e se altri Paesi seguiranno l’esempio di Londra. Quel che è certo è che il prossimo settembre potrebbe segnare un punto di svolta nella storia del conflitto israelo-palestinese – e nella politica estera della Gran Bretagna post-Brexit.
29/07/2025
Inserisci un commento