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QUATTRO ANNI DOPO I CAMION CON LE BARE DELLE VITTIME DI COVID

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Quattro anni sono trascorsi dall'oscura giornata del 18 marzo 2020, quando i camion con le bare dei morti di Covid solcavano le strade di Bergamo, portando con sé il peso dell'incomprensibile tragedia che stava colpendo la città e tutto il mondo. Oggi, in un momento di raccoglimento e ricordo, le vittime della pandemia sono state onorate in una commovente cerimonia, che ha visto la partecipazione di illustri figure come il commissario europeo Paolo Gentiloni e il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli.

L'18 marzo è stato designato come la Giornata Nazionale delle Vittime del Covid, una data che ha il potere di riportare alla mente quei giorni bui, di dolore e disperazione, ma anche di resilienza e solidarietà. Mentre per alcuni potrebbe sembrare un ricordo lontano, per coloro che abitano a Bergamo, Brescia e nelle zone più duramente colpite dalla pandemia, il ricordo è ancora vivo e palpabile. È per questo che il recente raid dei no vax, che ha profanato il Palaspirà con scritte e vernice rossa, ha suscitato reazioni di indignazione e sgomento in tutta la comunità.

Le parole di Gentiloni riecheggiano come un campanello d'allarme nella coscienza collettiva: le immagini dei carri militari con le bare hanno scosso l'Europa, sottolineando l'urgente necessità di un'azione comune e solidale di fronte alla crisi sanitaria. È importante non dimenticare il sacrificio delle vittime e delle loro famiglie, così come il coraggio e l'impegno senza riserve del personale sanitario.

Le commemorazioni si sono svolte in varie città, ognuna con i propri gesti simbolici di riconoscimento e rispetto. A Brescia, le campane suoneranno a lutto e le bandiere saranno abbassate a mezz'asta, mentre a Nembro, nel cuore della provincia di Bergamo, i nomi delle 188 vittime sono stati letti davanti a una croce eretta in loro memoria, in un toccante momento di preghiera.

A Bergamo, la città che ha pagato uno dei tributi più alti alla pandemia, le commemorazioni si sono articolate in due momenti significativi. Al mattino, al cimitero, si è tenuto un incontro con la partecipazione di Gentiloni, Locatelli e i sindaci della provincia, mentre nel pomeriggio una corona di fiori è stata deposta al Bosco della Memoria, un parco-monumento dedicato alle vittime, situato nei pressi dell'ospedale Giovanni XXIII.

In questo giorno di ricordo e riflessione, è fondamentale non solo commemorare le vittime, ma anche impegnarsi per garantire che il loro sacrificio non sia stato vano. È un monito costante a non abbassare la guardia di fronte alle minacce future e a lavorare insieme, oltre i confini nazionali, per costruire un futuro più sicuro e resiliente per tutti.

18/03/2024

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