Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

LA PROVOCAZIONE DELLA DOTTORESSA NAPOLETANA

Immagine dell'articolo

Un cartello affisso sulla porta di un ambulatorio, che aveva dato il via a dibattiti e  commenti sul web, diventando virale: In questi ambulatori non esistono signorine, si leggeva sul foglio A4 attaccato alle porte dello studio, Ma le dottoresse.

Un modo, anche scherzoso, di lanciare un messaggio sentito. L’artefice dell’iniziativa è Maria Ilaria Di Laora, una dottoressa di 34 anni specializzanda del Policlinico dell’Università Federico II di Napoli, che raggiunta da YouMedia ha raccontato come è nata la vicenda: “E’ un cartello che in realtà nasce a febbraio, quando dividevo l’ambulatorio di vaccinazioni con un collega di sesso maschile: lui veniva puntualmente chiamato dottore, io venivo puntualmente chiamata signorina“, dice Di Laora.

A quel punto, infastidita dalla disparità di trattamento, “ho messo il cartello in tutti gli ambulatori perché era una cosa sentita da tutte noi colleghe che lavoriamo nel centro vaccinale. Perché fondamentalmente abbiamo vissuto tutte la discriminazione rispetto ai colleghi maschi che venivano sempre chiamati ‘dottori’“. Una provocazione, il cui scopo era, con ironia, segnalare un comportamento che, per quanto non grave, meritava di essere rivisto: “E’ nata anche come una cosa molto ironica, scherzosa, e poi è finita sul web a nostra insaputa“, racconta con il sorriso la dottoressa.

La questione, però, secondo Maria Ilaria non riguarda soltanto il settore medico: “So che è una situazione vissuta non soltanto dalla mia categoria professionale, ma che riguarda praticamente tutte le ragazze e le signore impiegate professionalmente anche in ambiti diversi che non si vedono mai riconoscere un titolo professionale“. Poi, la dottoressa racconta le reazioni che pazienti e colleghi hanno avuto dopo l’affissione dei cartelli: “Qualcuno mi ha insultato, qualcuno mi ha ringraziato. Sicuramente tante colleghe mi hanno in qualche modo ringraziato anche se io non ho fatto nulla, se non denunciare qualcosa che viviamo tutte quotidianamente“.

17/05/2021

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

16 MAG 2025

PAROLE D'AUTORE: INTERVISTA ALLO SCRITTORE VINCENZO PATIERNO

PAROLE D'AUTORE: INTERVISTA ALLO SCRITTORE VINCENZO PATIERNO

14 MAG 2025

MATTARELLA AL SUMMIT COTEC

“Difesa comune europea è una priorità urgente. Competitività e sicurezza sono inseparabili”

14 MAG 2025

IL TOUR DELLA SALUTE RIPARTE DA CREMONA: 15 TAPPE IN TUTTA ITALIA

L'obiettivo è promuovere la prevenzione e il benessere

13 MAG 2025

TRUMP IN MEDIO ORIENTE

Tra mediazioni di pace e sospetti di conflitto d’interessi

13 MAG 2025

REFERENDUM 2025: AL VOTO SU LAVORO, SICUREZZA E CITTADINANZA L’8 E 9 GIUGNO

I referendum sono stati promossi principalmente dalla Cgil

12 MAG 2025

12 MAGGIO: SI CELEBRA LA GIORNATA MONDIALE DELLA FIBROMIALGIA

La “malattia invisibile” che colpisce milioni di persone