La città di Valencia è ancora sotto shock dopo l’alluvione devastante causata dal fenomeno meteorologico Dana, che ha provocato oltre 200 morti e lasciato incerto il numero dei dispersi. In una delle peggiori catastrofi naturali degli ultimi decenni in Spagna, il bilancio delle vittime cresce ogni giorno, mentre le autorità e i soccorritori continuano a scavare tra le macerie e il fango nella speranza di trovare sopravvissuti.
Il dramma si è ulteriormente intensificato con la notizia del ritrovamento di numerosi corpi in un tunnel a Valencia, dove 30-40 auto sono rimaste intrappolate durante la piena. Tra le vittime dell’alluvione, anche José Castillejo Belinchón, ex giocatore delle giovanili del Valencia, scomparso a soli 28 anni. “Il club Valencia piange la morte di Castillejo”, si legge nel messaggio pubblicato dal club sui social.
L’emergenza non riguarda solo le vittime: circa 366.000 abitanti sono senza acqua potabile, mentre 50.000 persone sono ancora al buio. Le difficoltà di accesso all’acqua rallentano anche le operazioni di pulizia dei depositi di fango ormai seccato in diverse aree. Per fronteggiare la crisi, sono stati mobilitati oltre 1.700 militari, tra cui 500 soldati inviati a rinforzare l’Unità di Emergenza dell’esercito già operativa con 1.200 membri e 300 mezzi.
In Andalusia, l’Agenzia Meteorologica Statale (Aemet) ha emesso un allarme rosso per la costa di Huelva, le aree di Andévalo e Condado. Le autorità invitano la popolazione a evitare gli spostamenti e a seguire scrupolosamente le indicazioni del servizio emergenze, mentre ulteriori piogge minacciano di aggravare una situazione già critica.
Il disastro ha avuto anche ripercussioni sul calendario sportivo. Il Gran Premio della MotoGP, previsto a Valencia dal 15 al 17 novembre, è stato cancellato. Le autorità stanno valutando la possibilità di spostare l'ultima tappa della stagione in una località sicura.
Tra le immagini più toccanti della tragedia, le testimonianze dalla cittadina di Picanya, uno dei centri più colpiti, dove decine di migranti sfollati dall’inondazione si sono messi a cucinare nelle strade, allestendo barbecue improvvisati con il cibo recuperato dalla dispensa di un hotel evacuato. I piatti, che riflettono le tradizioni culinarie di Paesi come Afghanistan, Siria, Georgia e Venezuela, vengono distribuiti agli abitanti del luogo colpiti dalla calamità. “Quando c’è da aiutare, non ci sono più differenze”, ha detto alla stampa un giovane venezuelano.
Il ministro dei Trasporti spagnolo, Oscar Puente, ha dichiarato che oltre 80 chilometri di strade sono stati seriamente danneggiati. L’autostrada A7, arteria principale, sarà riaperta solo tra circa 10 giorni. Nel frattempo, la linea AVE Madrid-Valencia sarà ripristinata entro due o tre settimane, mentre le linee ferroviarie regionali potrebbero impiegare mesi per tornare operative.
Intanto, fonti dell’ambasciata italiana in Spagna rassicurano: non risultano italiani tra le vittime identificate. È attiva una task force presso il consolato di Barcellona per rispondere a segnalazioni di cittadini italiani coinvolti.
L’alluvione ha portato alla luce la fragilità delle infrastrutture e delle risposte di emergenza della regione. Accuse sono state mosse alle autorità per il ritardo nell’attivazione degli allarmi, ma la ministra della Difesa Margarita Robles ha espresso gratitudine alle forze militari impegnate senza sosta per salvare vite umane. "Faremo tutto il possibile per soccorrere chi è ancora in pericolo", ha dichiarato Robles, sottolineando che le operazioni di ricerca e soccorso andranno avanti finché ci sarà speranza.
01/11/2024
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