Nell’estate del 2020, due Ong impegnate nel soccorso dei migranti in mare, furono soggette al fermo da parte della capitaneria di porto, durato diversi mesi, per verificare lo Stato di approdo. La Sea Watch 3 e Sea Watch 4 furono bloccate a Palermo e Porto Empedocle ritenendo che avessero imbarcato un numero maggiore rispetto a quello consentito e non fossero “certificate per l’attività di soccorso in mare”, mettendo a rischio la sicurezza, la salute e l’ambiente.
La Sea-Watch, l’Organizzazione non governativa (Ong) senza scopo di lucro tedesca, successivamente, fece ricorso al Tar Sicilia, accusando il governo italiano di violazione dei propri poteri.
Il Tar si è rivolto alla Corte di giustizia europea, che nelle scorse ore ha reso noto la sentenza, secondo cui “sussiste l’obbligo fondamentale di prestare soccorso alle persone in difficoltà in mare, l’imbarcazione può essere sottoposta a un’ispezione dopo aver concluso l’operazione umanitaria e solo con valida motivazione”. Inoltre, non possono essere richieste autorizzazioni divere da quelle previste dallo Stato di bandiera e di natura discrezionale
Inserisci un commento