Era il 16 settembre 1970 quando il giornalista Mauro De Mauro veniva rapito sotto casa sua, in centro a Palermo.
A 100 anni dalla sua nascita, "Tg2 Dossier" lo ha ricordato con un reportage d'inchiesta a cura di Francesco Vitale sulla figura del cronista e sulla sua scomparsa.
De Mauro, che all'epoca lavorava per il giornale "L'Ora", non venne mai più ritrovato. Nel reportage ci sono le testimonianze di chi lo aveva conosciuto e i tanti misteri che avvolgono, ancora, la sua morte.
Un solo processo celebrato, ad oltre trent'anni dal crimine: imputato era il capo dei Capi, Totò Riina, che venne assolto per insufficienza di prove. Oggi, nel centenario della nascita di De Mauro, si può solo dire che la sua eliminazione fu un delitto perfetto.
Perfezione, va detto, realizzata non tanto nel pianificare e nell'eseguire; lo aspettano sotto casa, mentre torna dal lavoro, a volto scoperto: e manca un nulla perché la figlia che stava rincasando non li vedesse in faccia. La vera perfezione s'addice all'opera di occultamento, visto che dopo il delitto impedirono che si scavasse davvero.
I giudici attestarono solo due certezze, che «De Mauro è stato ucciso da uomini appartenenti a Cosa Nostra, e che l'omicidio s'inscrive a pieno titolo nel filone dei delitti politici» perché «alla genesi della deliberazione omicidiaria non è estranea una parte del mondo della politica e delle istituzioni».
08/09/2021
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