La richiesta dei legali di Massimo Bossetti, di conoscere dove siano conservati i campioni del Dna prelevati dal corpo di Yara Gambirasio, in precedenza custoditi al San Raffaelle di Milano e poi confiscati, è stata respinta per la terza volta.
Dopo lunghe e complesse indagini, durate diversi mesi, fu arrestato il muratore di Mapello e condannato all’ergastolo. La prova genetica che avrebbe incastrato l’omicida, venne da subito contestata dalla difesa, e, per questo, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini avrebbero voluto riesaminarla, così da dimostrare l’innocenza dell’assistito, che da sempre, dichiara di non aver commesso il fatto.
A Telelombardia Salvagni ha dichiarato: “Se pensano che la difesa abbandoni per stanchezza si sbagliano di grosso. Stiamo già lavorando al quinto ricorso”. Bossetti, con una lettera al programma, ha scritto: “Continuo nel vedermi la dignità disconosciuta, disprezzata, calpestata e i miei diritti fondamentalmente ignorati e violati”.
28/01/2022
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