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MELONI RICORDA IL RAPIMENTO DI MORO: "ANNI BUI NON TORNINO MAI PIÙ

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Il 16 marzo 1978 è una data indelebile nella memoria collettiva italiana, un giorno in cui il male si manifestò nella sua forma più vile. Cinque uomini, servitori dello Stato, furono brutalmente assassinati dalle Brigate Rosse durante il rapimento di Aldo Moro, un evento che ha lasciato un segno indelebile nella storia italiana.

Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino: questi sono i nomi dei cinque agenti che diedero la vita per difendere la democrazia, la Repubblica e le sue istituzioni. Giorgia Meloni, premier italiana, ha reso omaggio a questi eroi su social media, sottolineando il loro sacrificio e la necessità di mantenerne viva la memoria.

"A loro e a tutte le vittime di quella drammatica stagione della nostra storia, va il nostro commosso ricordo e la nostra profonda gratitudine", ha dichiarato la presidente del Consiglio. È un dovere collettivo ricordare e onorare il sacrificio di questi uomini, affinché quegli anni bui non tornino mai più a oscurare il nostro Paese.

Il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione dei suoi scortatori segnarono un punto di svolta nella storia italiana, mettendo in luce la ferocia e la violenza di gruppi terroristici determinati a minare le fondamenta della democrazia. È essenziale non dimenticare le lezioni apprese da quegli eventi tragici e lavorare instancabilmente per proteggere e preservare i valori su cui si fonda la nostra società.

A distanza di anni, il ricordo di quel giorno continua a suscitare dolore e indignazione. Tuttavia, è anche un monito contro l'oblio, un richiamo a rimanere vigili e a difendere con determinazione i principi di libertà e giustizia che sono stati così duramente conquistati.

La testimonianza di Giorgia Meloni è un promemoria della responsabilità che tutti noi condividiamo nel garantire che il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per la nostra nazione non sia mai vano. È un impegno a lavorare insieme per costruire un futuro in cui la violenza e l'estremismo non abbiano mai più spazio, un futuro in cui la luce della democrazia e della pace brilli per sempre.

Che il ricordo di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e Raffaele Iozzino, insieme a tutte le altre vittime di quel periodo buio, ci guidi nel nostro cammino verso un'Italia più forte, più unita e più giusta. Perché solo ricordando il passato possiamo costruire un futuro migliore per le generazioni a venire.  

  

16/03/2024

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