La ‘Banca Popolare di Vicenza’, l’ex istituto bancario con una storia centenaria alle spalle, nel 2017, è fallita in seguito al crac dell’ex presidente Gianni Zonin, alla guida della BpVi per circa vent’anni.
Dopo più di due anni di processi, lo scorso anno Zonin era stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Vicenza, a sei anni e mezzo per aggiotaggio, ostacolo agli organismi di vigilanza e falso in prospetto. Tutti gli altri impuntati, invece avevano ricevuto una pena di sei anni.
Nelle scorse ore, dopo il ricorso in appello, la Procura di Mestre ha confermato le condanne ma le pene sono state ridotte. La sentenza, arrivata dopo quasi 10 ore di Camera di Consiglio e letta nell’aula bunker dal presidente Francesco Giuliano, condanna Gianni Zonin, l’ex direttore generale Andrea Piazzetta e l’ex consigliere Massimiliano Pellegrini, a scontare 3 anni e 11 mesi, l’ex dg Paolo Marin 3 anni e 4 mesi, e l’ex dg Emanuele Giustini 2 anni e 7 mesi.
Il Tribunale di Venezia, ha confermato l’assoluzione per l’ex consigliere di amministrazione Giuseppe Zigliotto e ha revocato la confisca di 963 mln di euro, disposta in precedenza agli imputati.
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