Reinhold Messner, uno dei più grandi alpinisti italiani, famoso per le più grandi esplorazioni e arrampicate della storia moderna, è stato il primo al mondo a raggiungere quattordici vette sopra degli 8 mila metri.
Lo sportivo, classe 1944, può vantare di numerosi primati ma l’avventurosa vita è stata segnata da un evento drammatico, di cui fu ritenuto responsabile: la morte del fratello Günther, avvenuta nel 1970, durante la storica traversata del massiccio di Nanga Parbat (8126 m), appartenente all’Himalaya.
Reinhold fu accusato di aver “abbandonato il fratello per una propria ambizione”, quando in realtà vennero travolti da una valanga, versione su cui aleggiavano molti dubbi.
A distanza di oltre mezzo secolo, Messner ha finalmente potuto dimostrare la sua innocenza, avendo annunciato su Instagram che, nei giorni scorsi, “il ghiacciaio del Diamir ha restituito il secondo scarpone di Günther”. Il ritrovamento dimostra che il ragazzo non è stato abbandonato ma perse la vita per un tragico incidente
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