Le elezioni in Svezia, che si sono concluse domenica scorsa per il rinnovo del Parlamento, hanno segnato una svolta epocale nel Paese: seppur con una maggioranza risicata, per la prima volta dopo oltre novant’anni, al potere è tornata la destra.
I seggi conquistati dalla coalizione di centrodestra sono 176 contro i 173 del centrosinistra: alla luce della sconfitta, la premier Magdalena Andersson, leader dei Socialdemocratici, ha annunciato le dimissioni nella giornata di oggi.
La Andersson ha segnato un duplice primato: è stata sia la primo ministro svedese donna della storia, che il capo del governo con incarico più breve in assoluto, essendo arrivata alla Presidenza del Riksdag solo a novembre scorso, avendo preso il posto del dimissionario Stefan Löfven.
A contendersi l’ambita poltrona in Parlamento sono i leader di due dei tre partiti della coalizione di centrodestra: Jimmie Akesson, alla guida dei Democratici Svedesi che hanno ottenuto poco più del 20%, e Ulf Kristersson, a capo dei Moderati con circa il 19%.
Nonostante il primo abbia ottenuto più voti, difficilmente verrà eletto premier, essendo rappresentante di un partito di estrema destra: è più probabile che venga nominato Ulf Kristersson.
15/09/2022
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