Divisioni tra gli Stati membri e possibile apertura ai crediti di carbonio
La Commissione europea è pronta a compiere un nuovo passo decisivo nella lotta al cambiamento climatico. Mercoledì 2 luglio è attesa la presentazione ufficiale della proposta legislativa che fisserà il nuovo obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni per il 2040. Secondo le indiscrezioni, l’esecutivo europeo proporrà un taglio del 90% delle emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990.
Il nuovo target si inserisce nel percorso già definito dall'Unione europea verso la neutralità climatica entro il 2050, con una prima tappa intermedia che prevede una riduzione del 55% entro il 2030. Il traguardo del 2040 rappresenta quindi una tappa fondamentale per mantenere la traiettoria coerente con gli impegni assunti nell’ambito dell’Accordo di Parigi.
Tuttavia, l’iniziativa è tutt’altro che unanime tra i governi europei. Il dibattito si è acceso già durante il Summit Ue della scorsa settimana, mettendo in luce profonde divergenze tra gli Stati membri. La Francia chiede un approccio improntato al realismo e alla neutralità tecnologica, sottolineando la necessità di non penalizzare determinati settori produttivi o soluzioni energetiche. Di segno opposto la posizione di paesi come la Danimarca, che respingono con fermezza l’idea di eventuali rinvii o ammorbidimenti degli obiettivi.
Per cercare di mediare tra le diverse sensibilità, la Commissione potrebbe includere nella proposta una clausola di flessibilità: sarebbe infatti allo studio la possibilità di conteggiare i crediti internazionali sul carbonio nei calcoli complessivi delle emissioni, entro un limite massimo del 3%. Una misura che permetterebbe ai Paesi di raggiungere il target anche attraverso investimenti in progetti di compensazione all’estero, come la riforestazione o l’adozione di tecnologie a basse emissioni in Paesi terzi.
Il dibattito politico si preannuncia acceso nelle prossime settimane, in vista dell’iter legislativo che coinvolgerà Parlamento europeo e Consiglio. Il nuovo target al 2040 sarà cruciale per determinare il ritmo della transizione ecologica nei prossimi decenni, con impatti significativi su industria, energia, agricoltura e trasporti in tutta Europa.
01/07/2025
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