In un momento definito “storico” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato oggi il primo Accordo pandemico globale, frutto di oltre tre anni di negoziati avviati in seguito alla crisi globale scatenata dal Covid-19. L’intesa punta a rafforzare la risposta internazionale alle future pandemie, promuovendo equità, prevenzione e cooperazione multilaterale. Ma tra i Paesi che hanno scelto di non esprimere un voto favorevole figura anche l’Italia.
La decisione è stata presa nella cornice della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità, svoltasi a Ginevra. Il testo, approvato in Commissione da 124 Stati membri senza alcun voto contrario, ha registrato 11 astensioni, tra cui quelle di Italia, Iran, Israele, Russia, Slovacchia e Polonia. Nessun Paese si è opposto formalmente all'accordo.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Afp, l’Italia ha motivato la propria astensione con la necessità di “riaffermare la sovranità degli Stati” nella gestione delle emergenze sanitarie. Roma ha tuttavia accolto con favore l’inclusione nel testo del principio secondo cui l’OMS non potrà imporre obblighi specifici agli Stati membri, come l’adozione di lockdown, vaccinazioni obbligatorie o restrizioni ai viaggi.
Nel documento che accompagna la posizione italiana, il governo sottolinea l’importanza di attuare l’Accordo “nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali, inclusa la protezione dei dati personali e delle libertà individuali”. L’Italia, si legge ancora, si dice disponibile a continuare a collaborare con gli altri membri dell’OMS “per definire le questioni in sospeso”.
L’Accordo pandemico prevede un miglior coordinamento globale in materia di salute pubblica, con l’obiettivo di garantire un accesso equo e tempestivo a vaccini, terapie e strumenti diagnostici in caso di nuove emergenze sanitarie. “È una vittoria per la salute pubblica, la scienza e l’azione multilaterale”, ha dichiarato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Garantirà che, collettivamente, possiamo proteggere meglio il mondo dalle future minacce pandemiche”.
Ma non sono mancate le reazioni critiche alla scelta italiana. Tra queste, quella di Debora Serracchiani, esponente della segreteria nazionale del Partito Democratico, che ha attaccato duramente il governo Meloni: “E anche oggi il governo si sfila dalle decisioni importanti. Alla prossima pandemia, ‘io speriamo che me la cavo’. Un altro pezzo di credibilità internazionale che se ne va”.
Il dibattito rimane aperto: da un lato, l’importanza di una governance sanitaria globale condivisa; dall’altro, il timore di cedere sovranità nazionale su temi sensibili come la salute pubblica. Con l’adozione di questo Accordo, il mondo si muove verso una maggiore cooperazione. Resta da vedere come l’Italia intenderà partecipare, da Stato membro, al percorso di attuazione.
20/05/2025
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