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RAID ISRAELIANO A TEHERAN: UCCISO ISMAIL HANIYEH, HAMAS MINACCIA "ENORMI CONSEGUENZE"

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Nella notte di ieri, un raid missilistico israeliano ha colpito la residenza del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran, provocandone la morte. L'attacco, avvenuto alle 2 di notte ora locale, ha subito sollevato una serie di reazioni internazionali e ha aggravato la già tesa situazione geopolitica in Medio Oriente.

L'Attacco e le Reazioni Immediati

Secondo l'agenzia di stampa saudita Al-Hadath, il raid ha coinvolto un missile guidato che ha colpito precisamente la residenza di Haniyeh. I funerali del leader di Hamas, che ha guidato l'ufficio politico dell'organizzazione dal 2017 e ha ricoperto vari ruoli di rilievo nell'amministrazione palestinese, si terranno domani nella capitale iraniana.

Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha dichiarato che gli Stati Uniti non erano informati né coinvolti nell'operazione, sottolineando l'importanza di un cessate il fuoco a Gaza per prevenire ulteriori escalation. Blinken ha ribadito l'urgenza di evitare un'ulteriore destabilizzazione della regione.

Le Conseguenze per Hamas e le Dichiarazioni Internazionali

Hamas ha risposto duramente all'assassinio di Haniyeh, dichiarando che l'azione porterà a "nuove dimensioni" nella battaglia contro Israele e avrà "enormi conseguenze" in tutta la regione. Un funzionario iraniano ha affermato che le agenzie di sicurezza della Repubblica Islamica determineranno la strategia di risposta all'assassinio.

Il presidente palestinese Abu Mazen ha condannato l'attacco come un "atto codardo e uno sviluppo pericoloso", invitando alla solidarietà e alla pazienza tra il popolo palestinese. Dall'Iran, la Guida Suprema Ali Khamenei ha promesso una "dura punizione" per Israele, definendo il regime sionista "criminale e terrorista" e sottolineando che la vendetta per la morte di Haniyeh è un dovere.

Situazione in Evoluzione

La tv di Stato iraniana ha riferito che l'uccisione di Haniyeh ritarderà di diversi mesi l'accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza, prevedendo una rappresaglia da parte dei gruppi sostenuti dall'Iran nella regione. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha affermato che Israele non desidera la guerra ma è pronto a tutte le eventualità, confermando che l'operazione è stata mirata e limitata.

Escalation e Rischi di Conflitto

Nelle ore successive all'attacco, sono state segnalate esplosioni in un sobborgo di Damasco legato alle milizie iraniane, aumentando ulteriormente la tensione. Israele ha mantenuto il riserbo ufficiale sull'operazione, non assumendosi la responsabilità dell'assassinio.

Con il gabinetto del ministero della Difesa israeliano convocato per oggi pomeriggio, si attendono ulteriori sviluppi che potrebbero influenzare l'equilibrio già precario della regione. Intanto, l'attenzione globale resta focalizzata su come si evolverà questa crisi e quali saranno le prossime mosse delle parti coinvolte.


31/07/2024

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