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TRAFFICO DI MIGRANTI DALLA TURCHIA

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CATANIA – Una vasta rete criminale internazionale, con base tra Egitto, Turchia e Grecia e ramificazioni in Italia, è stata smantellata nell’ambito dell’operazione “El Rais” coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. L’organizzazione è accusata di aver gestito per anni un traffico sistematico di migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale, portando all’ingresso clandestino in Italia di almeno tremila persone tra il 2021 e il 2023.

Secondo gli inquirenti, il gruppo avrebbe incassato almeno 30 milioni di euro, grazie a un modello strutturato e spietato: reclutamento di skipper professionisti in Egitto, logistica curata nei minimi dettagli e trasporti effettuati con imbarcazioni a vela di 12-15 metri, concepite per 20-25 persone ma caricate fino a 150 migranti. Le partenze avvenivano dalle coste turche, in particolare da Bodrum, Izmir e Marmaris. I viaggi, della durata anche di dieci giorni, venivano pagati a caro prezzo: circa 10mila dollari a persona.

Al vertice della rete, secondo la Dda, c’era l’egiziano Assad Ali Gomaa Khodir, noto come Abu Sufyen, arrestato nei giorni scorsi a Istanbul. Considerato uno dei principali “player” del traffico di esseri umani tra Asia Minore ed Europa, Abu Sufyen era già destinatario di un mandato di arresto emesso dall’Egitto, dove era stato condannato a dieci anni di reclusione per reati analoghi.

L’inchiesta è partita da Siracusa, dove la Squadra Mobile aveva arrestato tre stranieri sospettati di essere gli scafisti di una barca a vela attraccata al porto commerciale di Augusta. Da lì è emersa l’esistenza di una vera e propria organizzazione strutturata, capace di orchestrare su vasta scala la migrazione illegale di profughi siriani, afghani, palestinesi e altri provenienti da zone di guerra o crisi.

In totale sono state sette le persone arrestate, mentre otto indagati attualmente residenti in paesi extra-UE sono riusciti a sfuggire all’esecuzione delle misure cautelari. Le indagini proseguono, e non si esclude che la rete possa estendersi anche ad altri Paesi e avere legami con analoghi traffici in Europa.

Un’inchiesta che getta luce su uno dei volti più oscuri della migrazione contemporanea, dove disperazione e speranza si scontrano con cinismo e profitto, e che conferma quanto il Mediterraneo resti una delle frontiere più calde e tragiche d’Europa.

08/04/2025

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