La città di Cagliari, capoluogo della Sardegna, è al centro dell’attenzione degli ambientalisti, arrivati da tutta Italia, per protestare contro la decisione del sindaco Paolo Truzzu, di abbattere, nei primi giorni di novembre, 228 volatili che vivevano all’interno del Parco urbano di Monte Urpinu. L’immensa area, chiusa temporaneamente al pubblico, ospita numerose specie di uccelli, molte delle quali, come durante il periodo delle migrazioni, sostano nel Parco cagliaritano prima di raggiungere la loro meta. Verso fine ottobre, è iniziata la moria anomala di tantissimi esemplari, tra cui polli, oche, pavoni e anatre, dovuta alla presenza di un focolaio di influenza aviaria, un sottotipo particolarmente contagioso per gli animali e con un indice di gravità estremamente basso per l’uomo. I semplici cittadini e le associazioni di animalisti, che più volte hanno proposto di trovare altre alternative per salvare la vita della sessantina di volatili, sopravvissuti all’abbattimento, dopo le proteste pacifiche, ma serrate, hanno vinto la loro battaglia. Il primo cittadino Truzzu ha annunciato che gli esemplari verranno messi in quarantena: la decisione è arrivata in seguito al miglioramento della criticità rilevata nelle scorse settimane
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