La competizione è nata nel 2014, per scegliere la città che avrebbe concorso per il titolo di Capitale europea della Cultura 2019. Matera ebbe la meglio, ma l'impegno e la creatività che tutte e sei le finaliste dimostrarono nell'elaborare i dossier di candidatura convinsero il Governo a proclamare Capitali italiane della Cultura 2015 le altre cinque concorrenti, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena.
Da quell'occasione è nata la selezione annuale per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole del titolo di Capitale italiana della cultura.
Dopo aver recepito il giudizio della giuria del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo che aveva esaminato i dossier delle 10 candidate finaliste, anche quest'anno è stato compito del Ministro farne pubblicamente la proclamazione.
Era la prima volta che si candidava un'isola. La migliore espressione di quell'Italia minore, legata al mare, che incarna il turismo slow e di prossimità su cui il Mibact punta per rilanciare il turismo. La motivazione della giuria è stata questa: "Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un'autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese.
Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell'isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono".
Pragmaticamente possiamo dire che il premio vero e proprio è il milione di euro, ricevuto dal Mibact per fare dell'isola un palcoscenico, per un anno intero, sotto i riflettori del turismo nazionale e non solo.
Raccoglie il testimone da Parma, che, causa pandemia, terrà in mano il titolo un anno in più del previsto.
Si conosce già l'erede: la Capitale italiana della Cultura 2023, scelta nel 2020, vedrà insignire del titolo a Bergamo e Brescia due delle città più martoriate dalla pandemia, che diventeranno, così, un simbolo di rinascita.
27/01/2021
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