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_COLORI DIFFERENZIATI PER PROVINCE E COMUNI

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La mappa dei “colori” in Italia cambia ancora. Se fino a gennaio, il nostro Paese era suddiviso in tre macroaree di colore, giallo, arancione e rosso, da qualche settimana, il governo ha ritenuto opportuno attuare ulteriori distinzioni.

La scelta di diversificare le regioni in macroaree è risultata efficace, in quanto ha permesso di evitare un secondo lockdown generalizzato, di adottare misure più adeguate al reale livello di contagi, e per quanto riguarda l’impatto economico, ha evitato un disastroso crollo dell’economia.

Alla luce di queste osservazioni, si è ritenuto opportuno suddividere in differenti fasce di colore anche le provincie che risultano più a rischio e dove si è rilevata, nonostante le misure restrittive, una maggiore crescita dei contagi rispetto alla regione di appartenenza. Così, si è data la possibilità ai territori in cui si rilevato un minore numero di contagi, di diminuire i sacrifici non necessari, in più questo approccio, infonde un certo senso di responsabilità, rendendo i cittadini più consapevoli della propria condotta.

Da lunedì 8 febbraio, secondo quanto comunicato dal Cts, nessuna regione sarà in zona rossa, quattro saranno in arancione e diciassette in giallo. Invece Arno Kompatscher, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, ha comunicato che fino al 28 febbraio, verrà attuato un “lockdown duro”. In rosso anche la provincia di Perugia e sei comuni in provincia di Terni fino al 21 febbraio. In Abruzzo, in seguito ad un’ordinanza regionale, gli studenti delle scuole superiori di secondo grado torneranno nuovamente alla Dad, e nella provincia di Pescara, in tutte le scuole le lezioni in presenza sono sospese fino al 16 febbraio. La Sardegna, dopo due settimane, torna ad essere gialla e per i bar e i ristoranti è stato confermato l'orario di chiusura ore alle 18.

Molte regioni, a causa dalle nuove varianti Covid-19 che si stanno divulgando a macchia d’olio nel nostro Paese, hanno stabilito di attuare tutta una serie di provvedimenti, preoccupati anche dai dati relativi ai numerosi assembramenti che sono stati registrati, soprattutto nei centri delle città.

 

 

 

07/02/2021

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