GAZA/TEL AVIV – Nuova escalation nella Striscia di Gaza. Dopo una notte di intensi bombardamenti, fonti palestinesi riferiscono di oltre 100 morti in seguito a una serie di raid aerei israeliani sul nord della Striscia. Tra le vittime ci sarebbero almeno 35 bambini, oltre a diverse donne e anziani.
Secondo quanto riportato dai media locali, gli attacchi hanno colpito diverse aree, tra cui il campo profughi di Bureij, il quartiere Sabra di Gaza City e la zona di Khan Yunis.
L’esercito israeliano: “Colpita infrastruttura terroristica”
L’Idf (Forze di difesa israeliane) ha confermato di aver condotto un “attacco mirato” contro una base di armi nel nord della Striscia, nella zona di Beit Lahia, spiegando che l’operazione aveva come obiettivo “eliminare una minaccia terroristica imminente”.
In un comunicato diffuso al quotidiano Haaretz, l’esercito ha dichiarato che la struttura colpita “conteneva armi e mezzi aerei destinati a un attacco contro soldati israeliani”.
L’Idf ha aggiunto che le proprie truppe “restano schierate nel sud del Paese in base all’accordo di cessate il fuoco” e che continueranno “a rimuovere le minacce immediate”.
Cessate il fuoco ripristinato dopo i raid
Dopo l’ondata di attacchi, Israele ha annunciato il ripristino del cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre.
Fonti militari, citate dal Times of Israel, hanno spiegato che i raid erano una risposta alle violazioni di Hamas e agli spari che ieri avevano ucciso un soldato israeliano.
L’esercito ha affermato di aver colpito “decine di obiettivi terroristici” e di aver “eliminato 30 comandanti appartenenti a diverse organizzazioni armate operanti nella Striscia di Gaza”.
Gaza: “Oltre 100 vittime, molti civili”
Dal lato palestinese, la protezione civile di Gaza, che fa capo alle autorità di Hamas, ha riferito che in meno di 12 ore sono state portate in ospedale 101 vittime, tra cui 35 bambini.
Il dato è stato confermato anche da un conteggio dell’agenzia AFP basato sui rapporti di cinque ospedali della Striscia.
“Le vittime sono civili che si trovavano nelle proprie abitazioni al momento dei bombardamenti”, ha dichiarato Mahmud Bassal, portavoce della protezione civile di Gaza.
Tensione anche sul fronte umanitario
Intanto, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che saranno vietate le visite del Comitato Internazionale della Croce Rossa ai prigionieri palestinesi detenuti in Israele.
La decisione si basa su una legge che riguarda i cosiddetti “combattenti illegali”.
“Le visite della Croce Rossa ai terroristi nelle carceri danneggerebbero gravemente la sicurezza dello Stato. La sicurezza dei cittadini israeliani viene prima di tutto”, ha affermato Katz in una nota ufficiale.
La situazione nella Striscia di Gaza resta dunque altamente instabile, tra bombardamenti, tregue temporanee e un quadro umanitario sempre più critico.
Mentre Israele parla di operazioni difensive e mirate, da Gaza arrivano testimonianze di gravi perdite civili, in un conflitto che continua a mettere a rischio migliaia di vite.
29/10/2025







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