Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

A RISCHIO CARCERE CHI DIFFONDE NOTIZIE ILLECITE

Immagine dell'articolo

Le recenti proposte di emendamento al disegno di legge sulla cybersicurezza, attualmente in fase di esame presso le Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, stanno sollevando dibattiti intensi riguardo alla diffusione di informazioni di provenienza illecita. Secondo gli emendamenti presentati, coloro che divulghino tali informazioni rischiano pene severe, con detenzioni che possono arrivare fino a 3 o 4 anni.

Tra le proposte più rigide spiccano quelle del deputato di Azione Enrico Costa e della parlamentare di Italia Viva, Maria Elena Boschi. Costa propone pene fino a 3 anni di carcere per chiunque diffonda informazioni illecite, sottolineando che il diritto di cronaca non significa immunità. Inoltre, propone una stretta sull'accesso alle banche dati, limitandolo solo a tecnici selezionati attraverso un complesso processo di autorizzazione.

Inoltre, Costa chiede una limitazione all'uso del Trojan, un sistema di captazione informatica invasivo, proponendo che venga autorizzato solo da un giudice collegiale e non per reati contro la Pubblica Amministrazione. Boschi, dal canto suo, propone pene fino a 4 anni di carcere per chi detiene e rivela atti del processo penale ottenuti illegalmente, sottolineando l'importanza di punire coloro che diffondono informazioni rubate.

Le proposte di emendamento riflettono un'attenzione crescente alla protezione dei dati e alla prevenzione della diffusione di informazioni illecite. Tuttavia, esse sollevano anche preoccupazioni riguardo alla limitazione della libertà di stampa e all'accesso alle informazioni da parte dei giornalisti.

Il dibattito su queste proposte si sta rivelando intenso e polarizzato, con alcuni che sostengono la necessità di rafforzare la protezione dei dati e punire coloro che diffondono informazioni illegali, mentre altri temono che tali misure possano limitare la libertà di informazione e di stampa.

In conclusione, mentre la sicurezza informatica diventa sempre più cruciale nell'era digitale, è fondamentale trovare un equilibrio tra la protezione dei dati e il diritto alla libertà di informazione, garantendo al contempo la responsabilità nella diffusione delle informazioni.

13/04/2024

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

01 NOV 2025

GRANDE SUCCESSO PER IL “MODA ROMA AWARDS” A VILLA BRASINI

L'evento organizzato da Sabina Prati e Stefano Raucci ha valorizzato i giovani delle accademie e degli Istituti di moda: ad Andrea Sbarrini il premio Moda Roma Awards

29 OTT 2025

BONUS MAMME DA 40 EURO AL MESE

Domande entro il 7 dicembre, ecco come funziona

29 OTT 2025

NUOVO RAID ISRAELIANO NEL NORD DI GAZA

Oltre 100 vittime secondo fonti locali. L’Idf: “Colpita una minaccia imminente”

29 OTT 2025

Dalle profondità del Mar dei Caraibi al Prestigio del Salone degli Specchi: Un’Autrice Romagnola ‘Scopre’ un Tesoro Letterario e Punta a 10000 Copie

L’estratto del libro “Sogni e Colori – Viaggio attraverso il Venezuela” di Alessandra Maltoni (Ravenna) vince il secondo premio al concorso nazionale “Mare Nostrum 2025”.

27 OTT 2025

UNESCO E OSSIGENO INSIEME PER LE GIORNALISTE MINACCIATE

Un banner contro l’impunità