Sin dall’inizio della pandemia da Covid-19, è stato dimostrato che il contagio tra animale e uomo, sebbene molto raro, è possibile. Alcuni studi scientifici, avevano evidenziato che gli uomini potevano infettare diverse specie di animali, viceversa, era risultato possibile prevalentemente da visoni d’allevamento, criceti domestici di Hong Kong e cervi selvatici dalla coda bianca. Per quanto riguardava gli animali domestici, vi erano dei dubbi ma nessuna evidenza scientifica, fino allo scorso anno. Dei ricercatori della Thailandia, sulla prestigiosa rivista scientifica ‘Emerging Infectious Diseases’, hanno pubblicato il caso di una veterinaria thailandese che aveva manifestato i sintomi del Covid, dopo aver visitato un gatto domestico. Il felino, appartenente a persone contagiate e ricoverate in ospedale, era stato sottoposto ad un tampone, risultando positivo. Dall’analisi del tampone, sia del gatto che della veterinaria, sono state rilevate le tracce della medesima variante Delta. Il contagio sarebbe avvenuto tramite lo starnuto dell’animale: la donna indossava tutti i dispositivi di protezione ma non gli occhiali. La ricerca aggiunge i felini domestici alla lista degli animali che possono trasmettere il Sars-Cov-2, anche se è estremamente raro.
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