L’anticiclone africano, che ha caratterizzato quasi tutta l’estate e che si è abbattuto sul finire della primavera, ha diversi effetti sull’ambiente. Oltre alla siccità, che ha compromesso i raccolti, sia in Italia che nel mondo, il caldo anomalo ha determinato uno stress ittico e un innalzamento della temperatura dell’acqua dei mari alla superficie, toccando livelli registrati nel mar dei Caraibi. In particolare, sul Canale di Sicilia, mar Ligure e mar Tirreno lo stato termico ha raggiunto il limite dei 30°C, mentre le acque tropicali, Mar Rosso, nel Golfo del Bengala e nel Golfo Persico, è arrivato a 33°C. La situazione non migliorerà nelle prossime settimane di agosto, che a causa della persistenza dell’anticiclone sub-tropicale le temperature schizzeranno ancora su livelli superiori alle medie, pari a quasi 5°C in più, e che, secondo le previsioni, perdureranno anche in autunno. L’innalzamento delle colonnine di mercurio, sopra la media stagionale, favorirà il rischio dello scioglimento dei ghiacciai, di incendi e di perturbazioni temporalesche, che, in questo caso, potrebbero trasformarsi in fenomeni atmosferici violenti, come nubifragi e uragani, altamente pericolosi
Inserisci un commento