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UE E USA VARANO NUOVE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA

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Il 19° pacchetto europeo colpisce l’export di Gnl russo e limita i movimenti dei diplomatici. Intanto gli Stati Uniti sanzionano Rosneft e Lukoil, e il petrolio schizza ai massimi.


L’Unione Europea ha dato il via libera formale al 19° pacchetto di sanzioni contro la Russia, segnando un nuovo capitolo nella pressione economica su Mosca. La decisione, arrivata al termine di una procedura scritta senza obiezioni, è stata accolta con soddisfazione dalla presidenza danese di turno dell’Ue.

“Oggi è un grande giorno per l’Europa e per l’Ucraina. L’impatto delle sanzioni sarà concreto”,
ha dichiarato il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen.

 Il cuore delle nuove misure europee

Il pacchetto appena approvato colpisce per la prima volta il settore del gas naturale liquefatto (Gnl), considerato uno dei pilastri economici della Russia. Inoltre, introduce restrizioni alla libertà di movimento dei diplomatici russi presenti nei Paesi Ue, nel tentativo di contrastare presunti tentativi di destabilizzazione.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha sottolineato che si tratta di un passo decisivo:

“Per la prima volta colpiamo il cuore della sua economia di guerra. Non cederemo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura.”

Anche la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha definito il pacchetto “un passo fondamentale verso l’abbandono dei combustibili fossili russi”, ribadendo la necessità di chiudere tutte le scappatoie che ancora consentono a Mosca di aggirare le misure.

L’alto rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas ha aggiunto che le nuove restrizioni “prendono di mira banche russe, scambi di criptovalute e entità in India e Cina”, rendendo per Putin “sempre più difficile finanziare la guerra”.

 Le sanzioni americane e la reazione dei mercati

Parallelamente, anche gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro i giganti energetici russi Rosneft e Lukoil, in risposta – ha spiegato l’amministrazione Trump – al “rifiuto di Vladimir Putin di mettere fine a una guerra senza senso”.

Il segretario al Tesoro Scott Bessent ha definito le misure “tra le più ingenti mai imposte”, invitando i Paesi del G7 e gli alleati occidentali a unirsi a Washington.

L’effetto sui mercati non si è fatto attendere: il petrolio è schizzato verso l’alto, con il WTI in rialzo del 4,3% a 60,97 dollari al barile e il Brent del 4,2% a 65,23 dollari.

 Kiev: “Le sanzioni funzionano”

Da Kiev è arrivato il plauso del ministro degli Esteri Andrii Sybiha, che sui social ha ringraziato Ue e Usa:

“Le sanzioni funzionano e limitano la capacità della Russia di continuare la guerra. Insieme alle ultime misure americane, ci avvicinano alla pace. E stiamo già lavorando al 20° pacchetto.”

 Una pressione coordinata

Con il nuovo pacchetto, l’Ue e gli Stati Uniti consolidano la loro strategia di pressione economica congiunta sulla Russia, puntando a ridurre drasticamente le entrate energetiche di Mosca e a rendere più difficile il sostegno finanziario alla guerra in Ucraina.

Ma le conseguenze si fanno sentire anche sui mercati globali, dove il rialzo del petrolio riaccende i timori per una nuova fase di instabilità energetica.

Per ora, tuttavia, Bruxelles e Washington sembrano determinate a mantenere la rotta. Come ha concluso Rasmussen,

“Ogni sanzione è un passo verso la fine di un’aggressione che l’Europa non può accettare.”

 

23/10/2025

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