La tensione in Medio Oriente ha raggiunto un nuovo punto di rottura dopo che gli Stati Uniti, secondo quanto affermato dal presidente Donald Trump, avrebbero "annientato" i siti nucleari iraniani. Un’azione militare senza precedenti che rischia di allargare ulteriormente il conflitto già in atto tra Iran e Israele.
“Tutti i siti nucleari in Iran hanno subito danni monumentali, come mostrato dalle immagini satellitari. Annientamento è un termine esatto!” ha dichiarato Trump sulla piattaforma Truth, segnalando implicitamente un diretto coinvolgimento americano nell’offensiva israeliana.
La risposta di Teheran
Immediata e durissima la reazione dell’Iran. La Guida Suprema, ayatollah Ali Khamenei, ha pubblicato su X un’immagine simbolica: un teschio con la Stella di David, sullo sfondo di edifici in fiamme. “Il nemico sionista ha commesso un grave crimine. Deve essere punito, lo stiamo facendo e la punizione continuerà,” ha scritto. Il capo di stato maggiore dell’esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha accusato apertamente Washington: “Gli Stati Uniti sono entrati direttamente in guerra, violando la sovranità dell’Iran islamico.”
Anche in sede diplomatica, l’ambasciatore iraniano al Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha puntato il dito contro gli Stati Uniti, parlando di una “guerra basata su pretesti assurdi e inventati”.
Missili e raid: lo scontro diretto Iran-Israele
Sul fronte militare, lo scambio di fuoco tra Iran e Israele continua senza sosta. Questa mattina, sirene d’allarme hanno risuonato in tutto Israele — dal nord al sud, inclusa Gerusalemme e la Striscia di Gaza — in seguito al lancio di almeno 15 missili balistici iraniani. La maggior parte dei vettori è stata intercettata, ma alcuni hanno colpito obiettivi sensibili, causando blackout in diverse comunità.
La risposta israeliana è stata massiccia. L’Idf (Forze di Difesa Israeliane) ha colpito sei aeroporti militari e numerosi siti strategici in Iran, tra cui il sito nucleare di Fordow, nei pressi di Teheran. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha parlato di “un regime di forza senza precedenti” contro il cuore del potere iraniano.
Tra le vittime dei raid israeliani, confermate almeno dieci morti tra i membri dei Pasdaran nella provincia di Yazd e tre civili, tra cui i passeggeri di un’ambulanza colpita durante un attacco.
Allerta negli Stati Uniti
Il coinvolgimento diretto degli Stati Uniti ha fatto scattare lo stato di massima allerta. Secondo fonti riportate dalla NBC, l’Iran avrebbe minacciato attacchi con cellule dormienti sul suolo americano in caso di un'aggressione diretta. Le autorità statunitensi hanno rafforzato la sicurezza interna per prevenire eventuali azioni di ritorsione.
Il ruolo della Russia
Sul piano geopolitico, l’Iran cerca sostegno dalla Russia. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si trova in visita a Mosca, dove incontrerà il presidente Vladimir Putin. Nelle sue mani, una lettera della Guida Suprema Khamenei con cui si chiede esplicitamente un aumento del supporto russo nel conflitto. Secondo quanto riportato dalla Tass e da Reuters, Mosca e Teheran stanno coordinando le loro posizioni in risposta all’escalation.
Con l’intensificarsi dello scontro armato e l’allargamento del conflitto a nuovi attori globali, lo spettro di una guerra regionale – o peggio, globale – appare oggi più concreto che mai. I prossimi giorni saranno cruciali per comprendere se prevarrà la diplomazia o se il Medio Oriente si avvierà verso un nuovo, pericoloso punto di non ritorno.
23/06/2025
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