L’incidente di Vermicino, avvenuto nel 1981, che vide coinvolto un bimbo di soli 6 anni, Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano, ancora oggi è uno degli episodi di cronaca nera più drammatici della storia italiana.
Il bambino rimase incastrato ad una profondità di oltre 60 metri: a nulla valsero gli innumerevoli tentativi di salvarlo, a causa della mancanza di persone addestrate per intervenire in casi d’emergenza. La sua morte portò alla nascita del ‘Dipartimento della Protezione Civile’.
Fra pochi giorni, il 13 giugno, ricorre il 41esimo anniversario della scomparsa di Alfredino, così come era soprannominato. Purtroppo, nelle scorse ore, è stata divulgata una notizia, condannata dalle istituzioni, che ha tristemente sorpreso l’opinione pubblica.
Nei giorni scorsi, la tomba del bambino, situata al cimitero Verano di Roma, è stata profanata con 11 svastiche disegnate sulla sua lapide. Le indagini sono in corso per scoprire i responsabili. Solo pochi giorni fa, su un palazzo del quartiere della Garbatella, della Capitale, è stato realizzato un murales in ricorso di Alfredino.
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