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UNIONE EUROPEA: VARATA LA DIRETTIVA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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L'Unione Europea ha raggiunto un traguardo significativo nella sua lotta contro la violenza di genere con l'approvazione unanime della direttiva che mira a prevenire la violenza sulle donne e a stabilire standard comuni per la protezione delle vittime. Questo passo avanti rappresenta un'imponente mossa nella difesa dei diritti delle donne, ma pone anche domande sulle sfide future e le aree che richiedono ulteriori azioni.

Dopo due anni di negoziati, il Consiglio dell'Unione Europea ha finalmente approvato la direttiva, seppur con l'assenza del rappresentante della Danimarca. Questo nuovo regolamento impone agli Stati membri di considerare reati la mutilazione genitale femminile, il matrimonio forzato e la violenza informatica, stabilendo pene detentive da uno a cinque anni per chi commette tali crimini. Inoltre, introduce una serie di circostanze aggravanti che prevedono pene più severe per i responsabili.

Tuttavia, nonostante i progressi, alcuni elementi cruciali sono stati oggetto di accesi dibattiti e controversie. Tra questi spicca la mancata inclusione della definizione di stupro come reato europeo. Nonostante il testo originario proposto dalla Commissione includesse una definizione chiara di stupro come "rapporto sessuale non consenziente", gli stati membri non hanno raggiunto un consenso su questo punto. Questo vuoto potrebbe essere affrontato con una prossima raccomandazione dell'esecutivo comunitario, ma al momento resta una questione irrisolta.

Marie-Colline Leroy, segretario di Stato belga per l'uguaglianza di genere, ha commentato l'importanza di questo passo avanti, sottolineando che la vera uguaglianza sarà raggiunta solo quando le donne potranno vivere senza timore di subire violenza o molestie.

Oltre alle questioni legate alla definizione di stupro, la direttiva pone anche l'accento sulla protezione della privacy delle vittime e sulla prevenzione della vittimizzazione ripetuta. Gli Stati membri sono tenuti a garantire che le prove relative alla condotta sessuale passata della vittima siano ammesse nel procedimento penale solo se pertinenti e necessarie.

Nonostante i progressi compiuti, rimangono sfide importanti da affrontare. Gli Stati membri ora hanno tre anni di tempo per recepire la direttiva nel loro diritto nazionale, e sarà cruciale monitorare attentamente l'attuazione e l'efficacia delle nuove disposizioni.

In conclusione, l'approvazione della direttiva rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere nell'Unione Europea. Tuttavia, resta ancora molto lavoro da fare per garantire una piena protezione e uguaglianza per tutte le donne e le vittime di violenza.

07/05/2024

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