L’Accademia Internazionale di Ginnastica Ritmica, con sede a Desio, in Lombardia, a inizio novembre, è finita sotto i riflettori per la denuncia di alcune atlete e dei genitori, di vessazioni e pressioni psicologiche durante gli allenamenti. In particolare, le ‘farfalle’ della Nazionale hanno posto l’accento sulle rigidissime restrizioni alimentari per non aumentare di peso, oltre che pesanti mortificazioni nel corso delle esercitazioni, davanti alle altre azzurre e a tutto lo staff. La prima denuncia alla procura di Brescia risale ad agosto scorso ma la notizia è stata divulgata solo ad inizio novembre, con la decisione del presidente del Coni Giovanni Malagò di commissariare l’Accademia brianzola. Dopo le prime indagini condotte dal procuratore federale Michele Rossetti, che ha ascoltato la testimonianza di atlete, ex ginnaste, staff e tecnici dell’Accademia di Desio, non sarebbero emersi elementi per confermare le accuse degli abusi subiti. Rossetti ha dichiarato che nei prossimi giorni verranno ascoltate ancora altre persone, ma l’indagine dovrebbe concludersi, al massimo, entro un mese
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